Abbiamo bisogno di conferme per capire se siamo sulla giusta strada
Credi che ricercare conferme dagli altri sia segno di egocentrismo?
Personalmente non la penso così, anzi, tutt’altro. Sono convinto che solo le persone troppo piene di sé non abbiano bisogno di conferme.
Circa 1 mese fa, durante la Convention di Nethesis, ho compreso quanto sia importante ricevere conferme.
La sera dell’evento, una volta conclusa la parte “formale”, abbiamo avuto modo di rilassarci, ridendo e scherzano, di fronte a birra e piadine. A un tratto Daniele Pallotta, un caro amico, attira la mia attenzione per presentarmi una persona che dice di volermi conoscere. Ilario Baronio, con il suo fare educato e gentile, si avvicina ed esterna, di fronte a tutti, il suo pensiero positivo riguardo il mio modo di comunicare.
Cercando di nascondere l’imbarazzo mi sono commosso.
Grazie a quell’episodio, a cui ho ripensato spesso nei giorni seguenti, sono riuscito a comprendere fino in fondo quanto sia importante ricevere parole di apprezzamento su ciò che stiamo facendo. Chiunque ha bisogno di ricevere feedback, durante il suo percorso di vita.
Quindi, tornando al quesito iniziale, se pensi che solo le persone insicure o quelle troppo piene di s’è abbiano bisogno di conferme, insisto nel dire che beh, secondo me, ti sbagli di grosso! In realtà sono proprio le persone più scrupolose, in grado di mettersi in discussione, a cercare input al fine di calibrare al meglio le proprie idee e azioni.
Circa due anni fa ho deciso di cambiare la mia vita, togliendomi i panni del business-man che parla solo di affari, per presentarmi per ciò che sono davvero.
Perché l’ho fatto?
Per anni ho girato l’Italia organizzando eventi e ho avuto l’opportunità di conoscere mila di persone. Soffermandomi su questo pensiero mi sono reso conto, con dispiacere, di non aver mai conosciuto nessuno di loro, non per davvero. Non ho approfittato dell’occasione che ho avuto, centinaia di volte, per ascoltare gli altrui pensieri e conoscere nuove storie.
In fondo, se ci pensi, “Noi non siamo solo ciò che rappresentiamo”.
Filosofeggiando un po’:
“Ognuno di noi è come un piccolo faro nella piccola terra, capace di illuminare le coscienze dei naviganti di passaggio“
Durante la mia ultima avventura, che mi ha visto percorrere millecinquecento chilometri in due mesi, c’è stato un momento in cui mi sono chiesto se avrei preferito VEDERE centinaia di splendidi paesaggi o CONOSCERE centinaia di persone.
Dopo qualche manciata di chilometri mi è stato chiaro: preferisco conoscere le persone, perché in ognuna di essa, a patto di saperla ascoltare, possiamo trovare tanti viaggi e innumerevoli paesaggi, perché ogni persona conserva sempre, in sé, una grande storia.
Con questi presupposti ho deciso di applicarmi nel lavoro senza più filtri, con la voglia di ascoltare chiunque abbia voglia di raccontare.
Grazie Ilario: con la tua conferma, di fronte a quella birra, hai saputo offrirmi maggiore consapevolezza di ciò che sono e di ciò che sto facendo!